Il mercato immobiliare post Covid-19, cosa è cambiato?
Quando è iniziata la pandemia, il mercato immobiliare era stato indicato come uno dei settori che avrebbe avuto conseguenze nefaste sia a livello economico che di investimento. Almeno per ora, nonostante stop e crolli, il peggio non si è visto.
Il tessuto sociale ha subito dei cambiamenti vistosi in questi due anni. Abitudini lavorative e modalità di socializzazione sono state riviste. Nel mercato immobiliare, l’introduzione di alcune variabili potrebbero enormemente incidere sugli investimenti. Tutto questo, naturalmente, a patto che una nuova stabilità non venga raggiunta.
Ogni settore, compreso quello immobiliare, sono chiamati a rivedere le loro attività. Intanto, ci sono evidenti segnali che indicano come le compravendite immobiliari stiano affrontando questo difficile periodo, non solo nell’ottica odierna, ma anche in quella futura.
Gli investitori hanno nuove necessità e questo ha portato le varie società private che si occupano di immobili a riadattare le proprie prerogative e a modificare i processi strategici. In pratica, le realtà del mercato immobiliare post Covid-19 dicono che l’adattamento e il reinventarsi sono fondamentali per attutire il contraccolpo economico.
Un nuovo spazio di lavoro
Che sia aumentato o virtuale, un nuovo spazio di lavoro pare sempre più necessario. Ciò che la pandemia ha causato in termini lavorativi è un aspetto che nel nostro Paese non si era mai visto prima: lo smart working, ossia lavorare da casa. Questa “rivoluzione” ha creato nuovi spazi in cui espletare le proprie mansioni ed ha aumentato la necessità di ambienti domestici più grandi e confortevoli. A livello immobiliare, ciò si traduce nella ricerca di nuove forme di casa.
Nell’ambito del classico spazio lavorativo negli uffici, la creazione di ambienti smart è quanto mai opportuna. Cosa si intende con questo termine? La personalizzazione fatta su misura per i dipendenti. In questo, lo sviluppo tecnologico gioca un ruolo chiave. La digitalizzazione, i tool e i vari strumenti di comunicazione stanno assumendo un ruolo primario per garantire un lavoro da remoto efficiente e veloce.
Dati in tempo reale o Fast Data
L’Italia è sempre stata indietro quando si trattava di implementare i processi lavorativi con la tecnologia. Ancor prima della pandemia, le agenzie immobiliari hanno sempre lamentato la mancanza dello snellimento della gestione a causa dello scarso utilizzo dei dati. Tutto ciò ha comportato minore capacità produttiva in ambito lavorativo.
Se prima ogni documento veniva redatto su carta, chiuso in fascicoli e catalogato in archivi, la pandemia ha costretto a rivedere questo processo. Gestire in modo snello e veloce i dati si traduce in una maggiore accessibilità per poter leggere questi dati in qualsiasi posto e su qualsiasi dispositivo.
Grazie alla gestione digitale di documentazioni e dati, il valore del settore non fa altro che accrescere, se non altro per una maggiore agilità, velocità e affidabilità. Di conseguenza, niente attese e risposte per ricevere tutto il materiale necessario a svolgere in modo tempestivo ed efficace il proprio lavoro.

Va comunque tenuto presente che per vendere e non svendere casa ci sono sempre tanti accorgimenti come quello di vendere casa arredata
Consapevolezza degli ambienti di lavoro
Nel corso del tempo, gli ambienti di lavoro sono passati dagli angusti uffici agli open space. Quest’ultimo doveva avere la funzione di far integrare i dipendenti tra di loro, oltre che generare loro interiormente un senso di appartenenza all’azienda. Risultato? Questo processo non funziona affatto.
In effetti, a ben guardare, un individuo si porta dietro le proprie esigenze, che potrebbero essere incompatibili con quelle degli altri. Cosa ha portato di buono la pandemia? La consapevolezza di un ambiente lavorativo più inclusivo. Se il lavoratore si sente “bene” (per approfondire l’argomento clicca qua) e a proprio agio, riuscirà a mettere a frutto il proprio talento a favore dell’azienda.
L’ambiente inclusivo, nonostante sia un’ottima soluzione in termini di produttività, presenta degli ostacoli contingenti, tra cui il più importante è coniugare l’oggettività con la soggettività, ossia far convivere le esigenze dei singoli con quelle complessive. Lo smart working, essendo un ambiente creato su misura dal lavoratore, si è tradotto in maggiore produttività dello stesso.
Quindi, quale potrebbe essere la soluzione? Alternare il lavoro direttamente in sede con quello da remoto, in modo da stimolare maggiormente i dipendenti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Flessibilità dello spazio
Per mantenere il benessere dei dipendenti, la creazione di spazi flessibili è fondamentale. La pandemia ha insegnato l’utilità di spazi di lavoro differenti che permettono di ridurre i rischi in caso di eventi imprevedibili, anche volti a non alterare troppo la continuità lavorativa.
Città più innovative
Nel mercato immobiliare post Covid-19, le città devono essere tecnologiche e, di conseguenza, gli ambienti domestici. In quest’ottica, le compravendite di immobili aziendali e privati nelle grandi città potrebbe riprendersi, a patto che abbiano le giuste caratteristiche per sostenere le innovazioni.
Impatto zero
Durante il lockdown, le persone sono state costrette a rimanere chiuse a casa e a spostarsi soltanto per necessità. In quel triste periodo, alcuni studi hanno evidenziato che il 40% delle emissioni di gas pericolosi provengono dalle strutture abitative.
Di conseguenza, ciò ha reso necessario integrare nei piani aziendali alcuni importanti obiettivi, come l’impatto zero sull’ambiente. In che modo? Meno consumo di energia e minore emissione di gas. Questi due aspetti hanno fatto capire quanto sia importante integrare le strategie immobiliari con quelle aziendali a favore della sostenibilità.
Rapporti stretti con altri settori
La ricerca di partner aziendali che fanno dell’innovazione il loro aspetto primario è un obiettivo che il settore immobiliare deve perseguire nella società post Covid-19. Unirsi, contaminarsi e interagire con settori differenti accrescerà l’intero settore e offrirà nuove prospettive d’innovazione.
Proprio in questo momento ci sono molti pseudo agenti immobiliari che potrebbero far sfumare la vendita o peggio ancora arrecarvi dei danni per questo motivo se stai per vendere casa devi assolutamente leggere questo articolo. Come riconoscere “L’agente immobiliare abusivo“
Un futuro volto alla flessibilità
Per concludere, il mercato immobiliare è stato fortemente scosso dalla pandemia. Questo scossone non è avvenuto soltanto nell’ambito economico, che ha subito un brusco stop, ma soprattutto nelle convinzioni, le quali erano spesso basate sulla tradizione.
Adesso è nata una nuova consapevolezza: spazi e immobili sempre più diversi in base alle esigenze del tessuto sociale. Ecco perché il settore deve essere pronto alla trasformazione. In poche parole, la flessibilità deve essere introdotta non solo nelle strategie di marketing, ma anche nei capisaldi che fino a due anni fa hanno sorretto il mercato immobiliare.